Vero o Falso

VERO

FALSO

L’esercizio fisico è un valido alleato della salute delle vene?

VERO!

L’attività fisica, attivando la pompa muscolare e la pompa a livello dell’avampiede facilita il ritorno del sangue venoso verso il cuore, riducendo i sintomi e i segni clinici, riducendo il peso corporeo e migliorando il profilo metabolico e della pressione del sangue.

Tuttavia, non tutti gli sport danno lo stesso beneficio.

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Anche se non faccio esercizio fisico, a casa “non mi fermo mai” e quindi aiuto la circolazione delle vene?

FALSO! 

Affinché il movimento possa aiutare la circolazione delle gambe è necessario che sia continuativo e protratto per almeno 2-3 minuti. Quindi il dire “dentro casa non mi fermo mai” non significa fare attività fisica utile perché il cammino viene interrotto di solito dopo pochi secondi risultando così non efficace per la salute delle vene.

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Seguire una dieta non equilibrata e povera di fibre ha un effetto negativo sul sistema venoso?

VERO!

Una dieta non equilibrata e povera di fibre facilita l’aumento del peso corporeo e la comparsa di stitichezza. Quest’ultima può favorire la comparsa di vene varicose perché durante lo sforzo per evacuare si ha un aumento delle pressioni a livello dell’addome che può favorire la comparsa delle varici. Per questo scegliere i giusti alimenti, quali frutta e verdura ricchi di vitamine e sostanze antiossidanti, non solo ci aiuta ad evitare il sovrappeso/obesità e la stitichezza, ma può aiutare direttamente la salute delle vene.

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La malattia venosa è un problema solo della donna?

FALSO! 

Sebbene sia più frequente nelle donne, anche gli uomini ne sono affetti. Quest’ultimi, inoltre, considerano la malattia venosa poco importante e si rivolgono meno frequentemente al medico e spesso solo in presenza di quadri clinici più severi.

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Il tipo di scarpe che indossiamo influenza il rischio di sviluppare una malattia a livello delle vene delle gambe?

VERO!

Le scarpe non devono essere nè TROPPO BASSE nè TROPPO ALTE!!

SE troppo basse possono ridurre la corretta escursione del piede, riducendo attivazione della pompa plantare, facilitare l’insorgenza di mal di schiena, acuire una patologia artrosica del ginocchio.

Se troppo alte, soprattutto se con tacco a spillo, determinano il trasferimento di tutto il carico del peso del corpo sull’avampiede, riducendo l’efficacia della pompa muscolare del polpaccio e della pianta del piede nel far fluire il sangue venoso verso il cuore.

Le scarpe più utile per aiutare il sistema venoso sono quelle con 2-3 cm di tacco.

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Solo gli anziani hanno problemi di vene?

FALSO! 

Sebbene la presenza di malattia venosa aumenti all’aumentare dell’età, essa può comparire a qualsiasi età, soprattutto negli individui che hanno altri familiari che ne sono affetti.

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La malattia venosa può peggiorare con l’aumentare dell’età?

VERO!

La malattia venosa è una malattia progressiva ed evolutiva e quindi con il passare degli anni, se non vengono attuate misure di prevenzione e cura, può peggiorare e dare origine a complicanze anche serie, quali le ulcere venose.

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La malattia venosa (capillari, teleangectasie, varici, etc) è un problema ESCLUSIVAMENTE estetico e non ha alcuna ripercussione sulla salute generale dell’individuo?

FALSO! 

La malattia venosa cronica è una malattia progressiva che può avere un effetto negativo sia sulla qualità di vita sia sullo stato di salute, in quanto può portare alla formazione di complicazioni serie quali le ulcere venose.

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Alzare il piano del letto a livello dei piedi è utile per la circolazione venosa?

VERO!

L’avere i piedi leggermente più elevati rispetto al cuore favorisce il ritorno del sangue venoso verso il cuore. Tuttavia, consulta il medico se hai problemi di cuore o se sei anziano perché questo utile accorgimento per le vene potrebbe sovraccaricare il cuore.

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Mettere un cuscino sotto le gambe o tra le gambe aiuta la salute della mia circolazione?

FALSO! 

Un cuscino sotto le gambe può schiacciare le vene che hanno una parete sottile e favorire quindi il ristagno di sangue venoso (stasi), che a sua volta favorisce la comparsa di coaguli nelle vene (trombosi).

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La gravidanza aumenta il rischio di trombosi venosa?

VERO!

La gravidanza aumenta il rischio di trombosi venosa. Questo rischio è maggiore nel terzo trimestre di gravidanza, e soprattutto nelle donne con i seguenti fattori di rischio: obesità, fumo, pregressa trombosi venosa.

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Le presenza di varici nella regione della vulva rende il parto vaginale più complesso e rischioso?

FALSO! 

Ci può essere solo un maggior rischio di sanguinamento durante la fase espulsiva del feto e soprattutto nei casi in cui è necessaria un’episiotomia (ovvero, l’incisione chirurgica dell’area compresa tra la vagina e l’ano, praticata durante il parto per facilitare l’uscita del bambino durante il parto).

Tuttavia, se le varici sono presenti solo da un lato l’episiotomia può essere eseguita dal lato esente da varici. Se le varici sono presenti bilateralmente normalmente viene eseguita dove le varici sono più piccole o meno numerose, nel versante posteriore (quello interessato dalla episiotomia).

La gravidanza aumenta il rischio di comparsa di vene varicose?

VERO!

Durante la gravidanza, le modificazioni ormonali, il peso del feto sulle vene e il numero di chili assunti durante la gravidanza possono favorire la comparsa di una malattia venosa o aggravarne una già presente.

In una donna con malattia venosa pre-esistente, la gravidanza può aggravare la situazione che tende quindi a persistere anche dopo la gravidanza; in una donna in cui la malattia venosa compare contestualmente alla gravidanza si può assistere ad una regressione della malattia venosa, una volta venuti meno i fattori favorenti (alterazioni ormonali, peso del feto sulle vene, aumento del peso corporeo).

In gravidanza è vivamente consigliabile l’utilizzo di calze elastiche per aiutare le vene e ridurre il rischio di comparsa/aggravamento della malattia venosa.

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Se rimuovo una vena varicosa il sangue non può più circolare?

FALSO! 

Le vene varicose sono vene malate, in cui il sangue ristagna, favorendo quindi il rischio di formazione di coaguli all’interno delle vene.

Rimuovendo la vena malata, il sangue riprende a scorrere nei vasi sani, eliminando i disturbi dovuti alla stasi e riducendo il rischio di comparsa di un coagulo all’interno delle vene.

L’uso di contraccettivi orali (pillola) o di terapia ormonale sostitutiva in menopausa aumenta il rischio di sviluppare una malattia del sistema venoso?

VERO!

Il rischio aumenta in relazione al contenuto di estrogeni, alla durata dell’assunzione della terapia e se la donna ha avuto una precedente gravidanza. Se associati a fumo ed obesità questi trattamenti aumentano notevolmente il rischio di avere una trombosi venosa. Tuttavia, la presenza di malattia venosa non rappresenta una contrindicazione assoluta all’uso di tali terapie, l’importante è che il ginecologo tenga in considerazione la presenza o meno di malattia venosa e dei fattori di rischio ad essa associati nel prescrivere tali terapie.

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Dopo un intervento per le varici è necessario stare molto a riposo?

FALSO! 

Dopo qualsiasi tipo di trattamento di rimozione di una varice, anche dopo un intervento chirurgico tradizionale, è necessario tornare il prima possibile a tutte le normali mansioni quotidiane: camminare, andare in bicicletta, guidare, anche dopo poche ore dall’ intervento, se questo è fatto in anestesia locale. Il discorso è leggermente diverso se l’intervento viene condotto in anestesia spinale o generale, che prevedono una ripresa delle attività più graduale. Il giorno dopo però si può tornare tranquillamente alla vita di tutti i giorni. Solo durante la prima settimana di convalescenza si consiglia di evitare lavori pesanti e attività sportive intense che possono aumentare il peso a livello dell’addome e delle vene delle gambe.

Dopo un intervento di rimozione di vena varicosa, le varici possono ritornare?

VERO!

La comparsa delle vene varicose dopo un intervento in genere non è dovuta all’errore tecnico o tattico del chirurgo che ha eseguito l’intervento. Certo questo può comunque accadere.

Tuttavia, essendo la malattia venosa una malattia progressiva, legata a un malfunzionamento delle valvole venose, la comparsa di nuove vene varicose (recidiva) è per lo più legata alla storia naturale della malattia (progressione di malattia) e/o alla persistenza dei fattori favorenti la malattia (per esempio familiarità, terapie ormonali, obesità, scorrette abitudini di vita, etc).

La calza elastica va indossata prima di scendere dal letto?

FALSO! 

Il significato di questa indicazione è che la calza deve essere indossata il prima possibile, al mattino, prima che la gamba si gonfi stando in posizione eretta. Quindi, l’ideale è indossare la calza al mattino dopo aver fatto la doccia.

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La scleroterapia può essere un trattamento temporaneo e non definitivo?

VERO!

La scleroterapia ha lo scopo di chiudere mediante un agente chimico i capillari presenti al momento dell’esecuzione della procedura; non agisce quindi sulle cause, sui fattori di rischio determinanti la malattia (per esempio familiarità, terapie ormonali, obesità, scorrette abitudini di vita, etc) e sulla storia naturale della malattia. Quindi con il tempo nuovi capillari possono comparire. Tuttavia, questo può succedere, anche se con percentuali diverse, con tutte le procedure di rimozione delle vene malate.

Ho una flebite o una trombosi venosa profonda. Non mi devo muovere e devo stare a letto?

FALSO! 

La flebite e la trombosi venosa profonda indicano la presenza di un coagulo (trombo) all’interno di una vena del circolo superficiale o profondo, rispettivamente. La stasi, ovvero l’immobilità, è uno dei principali fattori che favoriscono la comparsa di coaguli. Quindi è consigliato il movimento, quale il cammino; tuttavia, è bene non esagerare.

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