LA Diagnosi
Hai il dubbio di avere una MVC o hai delle vene dilatate che ti preoccupano?
Sei in attesa di eseguire una visita per verificare se hai problemi di vene e vuoi saperne di più?
Ecco a che tipo di accertamenti potrai essere sottoposto/a.
Quando compaiono fastidi alle gambe o quando capillari e/o vene appaiono evidenti sulla pelle, per sapere se possono essere l’inizio di una malattia a livello delle vene, bisogna rivolgersi al medico.
E’ importante descrivere tutti i disturbi presenti a livello delle gambe, ed in particolare se:
- sono maggiori la sera, o durante il periodo estivo, o, nelle donne fertili, nel periodo pre/mestruale.
- scompaiono con il riposo
- non sono presenti al mattino
Una volta appresi i problemi di cui l’individuo è affetto, il medico farà una serie di domande per conoscere i fattori di rischio a cui si è esposti, la presenza di eventuali con-cause (pregressi traumatismi e/o fratture, patologie a livello delle articolazioni dell’arto inferiore, problemi a livello del piede etc), che possono interferire/aggravare la malattia e successivamente effettuerà una visita per vedere lo stato delle vene a livello delle gambe.
La VISITA viene svolta dapprima in posizione sdraiata sul lettino e successivamente in piedi, al fine di valutare:

- colore della pelle: presenza di colorazione scura/marrone, di rossore, di zone biancastre con un aspetto come “di madreperla”, etc.
- presenza di “capillari”, e/o piccole vene non rilevate (teleangectasie e vene reticolari) e/o rilevate con possibile andamento tortuoso (varici)
- dimensione della gamba: aumento delle dimensioni di una gamba rispetto all’altra, presenza di gonfiore (edema) in una o entrambe le gambe. Valutazione del segno della fovea e del segno di Stemmer
- dolorabilità dell’arto, diffusa o localizzata, al tatto o alla pressione delle mani sulla gamba
- in caso di ulcere va definita la sede, le dimensioni, i bordi, la profondità, la detersione, l’essudato, l’infiammazione
- presenza di pulsazione a livello delle arterie delle gambe (polsi periferici), per valutare la coesistenza di eventuali problemi di circolazione a livello delle arterie (arteriopatia)
- alterazioni posturali e/o dell’appoggio plantare quali la presenza di piede piatto/cavo, alterazioni delle articolazioni, dismetrie dell’arto, scoliosi, etc.
Quando vi è il sospetto di una malattia venosa, il medico può richiedere, per la conferma della diagnosi, l’esecuzione di esami diagnostici mirati, tra cui il più utile è l’ecocolorDoppler.
L’esame ecocolorDoppler è un esame strumentale non invasivo ed innocuo perché utilizza onde sonore, e non radiazioni, per creare immagini di organi e strutture, e per visualizzare il sangue all’interno del corpo ed anche strutture in movimento, quali le valvole venose.
infatti, l’esame permette di visualizzare i vasi venosi degli arti inferiori, e di studiarne l’anatomia (aspetto e dimensioni delle vene, decorso, etc), e le caratteristiche del flusso venoso, individuando anche l’eventuale presenza di reflusso venoso che è alla base della MVC.
L’esame, eseguito con l’individuo sia sdraiato sia in piedi, consente di valutare:
- se una vena è aperta (pervia) o chiusa (trombizzata per la presenza di un coagulo)
- la posizione ed il diametro (dimensioni) della vena
- la direzione di scorrimento del sangue: nella direzione corretta verso il cuore o se torna indietro verso il basso (reflusso).
Per escludere la presenza di coaguli all’interno delle vene l’esame viene eseguito in posizione sdraiata e la sonda viene utilizzata per comprimere la vena ad intervalli regolari.
Per valutare la presenza di reflusso (sangue che scorre verso il basso per azione della forza di gravità, a causa del malfunzionamento delle valvole), l’esame viene eseguito in piedi e lo specialista, per stimolare il flusso del sangue verso la sonda dell’ecocolorDoppler, può spremere con la mano il polpaccio o la coscia oppure può chiedere all’individuo di eseguire prima una profonda inspirazione, poi di spingere con i muscoli addominali per qualche secondo trattenendo il respiro ed infine di espirare normalmente (manovra di Valsalva).
Al termine della visita lo specialista definisce lo stadio della MVC utilizzando la classificazione CEAP.
Tutte le informazioni raccolte dalla visita e dall’esame EcocolorDoppler sono essenziali sia per definire la presenza e lo stadio della malattia sia per guidare la scelta del trattamento più appropriato.
LA CLASSIFICAZIONE CEAP
La classificazione CEAP è nata per “fotografare” e per usare un linguaggio condiviso a livello internazionale, per descrivere la malattia definendo: la clinica (C), le cause (E), la sede (A), e il meccanismo (P) della MVC.
Alla classe, si aggiunge “a” se il paziente è “asintomatico”e “s” se sono presenti sintomi clinici.
Alla fine della visita lo specialista può definire lo stadio clinico (C) della malattia utilizzando uno dei seguenti codici:
C0: assenza di segni clinici visibili o palpabili di malattia venosa
Assenza di segni evidenti di MVC.
Tuttavia, alcuni individui possono avere sintomi clinici (es. senso di pesantezza) con caratteristiche riferibili alla malattia venosa.
In questo caso si parla di classe C0s (sintomatico).
C1: presenza di teleangiectasie (i capillari) o vene reticolari (di piccolo calibro)
Presenza sulle gambe di piccole vene (dimensioni < 1 mm) di colore rosso o bluastro al di sotto della pelle ma visibili sulla superficie della pelle (teleangectasie, o vene spider, o capillari) o vene d’aspetto reticolare (vene reticolari di 1-3 mm).
La presenza di teleangectasie o vene reticolari non deve essere considerata solo come un problema estetico in quanto sono un chiaro segno di malattia, ancora non grave, ma che potrebbe evolvere e deteriorare in forme più gravi.
C2: presenza di vene varicose
Presenza di vene dilatate (di dimensioni > 3 mm), spesso ad andamento tortuoso, che sporgono attraverso la pelle e, quindi, sono ben visibili, definite vene varicose. Sono dovute alla presenza del malfunzionamento delle valvole venose che, causando un reflusso di sangue verso il basso, per l’azione della forza di gravità, determina ristagno di sangue e, quindi, dilatazione delle vene. Spesso le vene varicose sono associate a disturbi clinici.
C3: presenza di edema
Presenza di gonfiore a livello delle gambe, soprattutto a livello del piede o intorno alla caviglia, o negli stadi più severi più diffuso a livello di gamba.
L’edema associato alla MVC è in genere maggiore alla sera e nel periodo estivo e tipicamente si riduce con il riposo, soprattutto nelle fasi precoci, anche se talora non totalmente.
In genere è un edema molle che ha il segno della fovea positivo
C4: A: alterazioni trofiche di origine venosa: pigmentazione o eczema; B: ipodermite (lipodermatosclerosi) o atrofia bianca
4a: alterazioni trofiche di origine venosa: pigmentazione o eczema;
4b: ipodermite (lipodermatosclerosi) o atrofia bianca
Presenza di alterazioni del colore e dello stato di nutrizione (trofismo) della pelle, quali la lipodermosclerosi, ovvero l’ispessimento della pelle con più o meno dolore ed arrossamento; l’eczema, ovvero l’arrossamento della pelle e la comparsa di squame o croste sulla pelle, l’atrofia bianca ovvero la presenza di zone della pelle biancastre con un aspetto come “di madreperla”.
Queste alterazione della pelle sono un segno di malattia più avanzata e derivano dalla cattiva ossigenazione e dal minor apporto di nutrienti alla pelle.
Se non trattate possono favorire la comparsa di un’ulcera ed è importante quindi consultare immediatamente lo specialista.
C5: ulcera cicatrizzata (guarita) e C6: ulcera in fase attiva
Presenza di un’ulcera, ovvero di una piaga sulla gamba, guarita (C5) o ancora aperta (attiva) (C6).
E’ lo stadio più severo della malattia; se è in fase attiva (C6) è ad alto rischio di infezione.
E’ molto importante non perdere tempo e curare quanto prima tale lesione della pelle, in quanto perdere tempo può compromettere l’esito della cura!