Sintomi e i segni

Sintomi e i segni

La MVC è una malattia insidiosa, che all’inizio dà pochi segni di sé, ma che può EVOLVERE progressivamente verso complicanze che possono essere molto gravi, dolorose ed invalidanti.

E’ quindi fondamentale fare caso a disturbi che possono sembrare banali e di poca importanza e rivolgersi al medico, prima che le cose peggiorino, perché una diagnosi ed una terapia precoci possono risolvere o, quanto meno, ridurre notevolmente il problema, evitando seri guai a chi ne è affetto.

I sintomi (ovvero le manifestazioni soggettive che si possono percepire in relazione alla malattia) più frequenti sono:

  • senso di peso o tensione
  • prurito
  • dolenzia o vero e proprio dolore, generalmente localizzato a livello delle vene o diffuso a livello delle gambe.

Una caratteristica peculiare dei sintomi associati alla malattia venosa è la loro riduzione o scomparsa con il riposo a letto. Se un disturbo passa rapidamente a letto è quasi sempre di tipo venoso, se inizia a letto non lo è quasi mai.

I formicolii, le sensazioni di “gambe morte” ed i crampi, compresa la necessità di muovere di continuo le gambe quando si va a letto, benché frequenti nei pazienti affetti da MVC, sono in genere dovuti ad una alterazione dei nervi delle gambe e/o a carenze di elettroliti (quali potassio e/o magnesio) più che alla malattia venosa.

I segni clinici (ovvero le manifestazioni visibili della malattia) caratteristici della MVC sono:

Le teleangectasie (i cosiddetti capillari)

Le teleangectasie sono vene intradermiche (ovvero nello spessore del derma) di dimensioni < 1 mm di diametro; di colore rosso, violaceo o bluastro; possono essere asintomatiche o associate a sintomi lievi, quali sensazione di calore o bruciore o “pesantezza”; sono chiamate anche vene a ragnatela o vene spider; possono essere confluenti tra di loro; sono causate da un aumento della pressione venosa nell’area circostante al punto in cui insorgono.

Le vene reticolari

Le vene reticolari sono vene intradermiche di dimensioni di 1-3 mm; possono essere asintomatiche o associate a sintomi lievi, quali sensazione di calore o bruciore o “pesantezza”.

Le localizzazioni più frequenti delle teleangectasie e delle vene reticolari sono le sedi mediali e laterali delle cosce, l’interno delle ginocchia e le caviglie, spesso a livello della regione dietro il malleolo.

Le teleangectasie e le vene reticolari, anche se a volte sono non piacevoli alla vista, NON SONO SOLO UN PROBLEMA ESTETICO! Esse sono una MANIFESTAZIONE PRECOCE della malattia venosa cronica e possono peggiorare con il tempo. Per tale motivo è opportuno non rivolgersi ad un centro estetico ma consultare il medico, ed eventualmente eseguire un esame diagnostico EcocolorDoppler delle vene degli arti inferiori, per verificare lo stato del sistema venoso.

La presenza di un reticolo di vene di colore variabile dal rossastro al bluastro con aspetto a ventaglio o disposto a semicerchio intorno alla regione laterale e mediale del piede viene chiamata CORONA FLEBECTASICA. Questa può rappresentare il segno di una malattia venosa più avanzata.

Le vene varicose o varici

Le vene varicose o varici (dal latino “varix” che significa “contorto”), sono vene sottocutanee di dimensioni > 3 mm; di estensione e grandezza variabile; più o meno evidenti sotto la pelle, anche in relazione alle caratteristiche della pelle (colore, spessore, etc) ed alla quantità di grasso presente; palpabili quando l’individuo assume la posizione eretta, divengono meno evidenti, fino talora a scomparire, quando l’individuo si sdraia ed eleva le gambe; asintomatiche o più o meno dolorose; sono sempre associate alla presenza di reflusso venoso.

Le varici possono svilupparsi lungo il decorso di un tratto o di tutta la vena safena (a livello della superficie interna e mediale di coscia e/o gamba) o possono avere una distribuzione variabile, in relazione alla vena collaterale coinvolta (sia a livello della superficie anteriore e/o posteriore di coscia e/o di gamba); per tale motivo possono avere un decorso rettilineo, tortuoso o convoluto.

Più le varici sono grandi e più sono gravi e più frequentemente possono dare complicazioni anche pericolose; per tale motivo devono essere valutate dal medico e curate quanto prima.

L'edema

L’edema, ovvero l’accumulo di liquidi nel tessuto sottocutaneo, è definito nel linguaggio comune “gonfiore”.

L’edema di tipo venoso è localizzato generalmente a livello della caviglia o più esteso e diffuso a livello della gamba; può essere prevalente su una gamba rispetto all’altra, oppure essere presente o solo su una gamba (monolaterale) o su entrambe le gambe (bilaterale); è generalmente molle e quindi ha il segno della fovea positivo; può essere associato a senso di pesantezza o tensione a livello della gamba interessata; tipicamente è più evidente la sera o nei mesi estivi ed è reversibile con il riposo notturno, soprattutto nelle fasi precoci, anche se talora non totalmente; è frequente negli individui con vene varicose o con pregressa trombosi venosa profonda.

La presenza di edema, sia monolaterale sia bilaterale, è un segno clinico importante e deve essere sottoposto, in tempi brevi, alla valutazione del medico, in quanto può essere causato da diverse malattie (sia acute sia croniche), più o meno gravi.

Nel caso in cui coinvolge un solo arto (monolaterale) può essere la manifestazione clinica di patologie, quali trombosi venosa profonda, ematoma muscolare, linfedema, infiammazione a livello delle articolazioni o dei tendini.

EDEMA VENOSO o EDEMA LINFATICO? Una diagnosi differenziale importante.
Ecco come distinguerli tra di loro

EDEMA VENOSO

EDEMA LINFATICO

L’edema linfatico (o linfedema) è dovuto ad un accumulo di liquidi linfatici nello spazio interstiziale; può essere: primitivo, se dovuto ad un’anomalia dei vasi linfatici presente sin dalla nascita, o secondario se successivo a infezioni, traumi o a interventi chirurgici; coinvolge sempre il dorso e le dita del piede; può essere molle nelle fasi iniziali e teso e duro nelle forme avanzate; ha il segno della fovea generalmente negativo (ma può essere positivo nelle fasi molto precoci in cui il linfedema è molle); ha il segno di Stemmer positivo; raramente regredisce con il riposo notturno; non è dolente alla palpazione; può complicarsi con infezioni o infiammazioni cutanee.

Il linfedema è una patologia evolutiva, che peggiora progressivamente nel tempo, passando da condizioni iniziali in cui il linfedema è molle e reversibile a quadri severi di elefantiasi (aumento notevole delle dimensioni e volume di tutta la gamba), irreversibili, con compromissione della funzione delle gambe (difficoltà di movimento e di flessione dell’arto).

In caso di edema, è quindi sempre consigliabile consultare il medico, il quale tramite una visita accurata, l’effettuazione di esami strumentali e/o di laboratorio, potrà valutare le caratteristiche dell’edema, stabilirne la causa (o le cause) e, di conseguenza, scegliere il trattamento più appropriato.

Le alterazioni del colore e dello stato di nutrizione (trofismo) della pelle

esse sono frequenti con la progressione della malattia, e sono caratterizzate da:

MACCHIE SCURE

macchie scure di colore bruno, dette pigmentazioni, che compaiono nella parte bassa delle gambe, specialmente se si hanno vene varicose da molto tempo.

ARROSSAMENTO DELLA PELLE

arrossamento della pelle con comparsa di croste che possono dare prurito (eczema), specialmente nella zona bassa delle gambe, dovuto ad una infiammazione della pelle legata al ristagno di sangue.

DERMOIPODERMITE

dermoipodermite ovvero l’indurimento della pelle e della parte sotto la pelle, con più o meno dolore ed arrossamento

ATROFIA BIANCA

atrofia bianca ovvero la presenza di zone della pelle biancastre con un aspetto come “di madreperla”, di solito piccole, punteggiate da piccole macchioline rosse che rappresentano capillari dilatati.

In presenza di questi segni (soprattutto dermoipodermite e/o atrofia bianca), che derivano dalla cattiva ossigenazione e dal minor apporto di nutrienti alla pelle, è importante rivolgersi al più presto all’angiologo per evitare la progressione verso complicanze gravi, quali la comparsa di ulcere venose.

Ulcera Venosa

E’ lo stadio più severo della MVC, ed è una lesione aperta sulla gamba; è localizzata generalmente sopra la caviglia, specialmente sulla parte interna della gamba, ha una forma rotondeggiante irregolare, può essere contornata da una zona di atrofia bianca, di pigmentazione o di dermoipodermite.

In presenza di ulcera venosa bisogna consultare subito il medico perché può peggiorare molto rapidamente, specie per il sovrapporsi di infezioni. Le ulcere sono difficili da trattare e non sempre guariscono in tempi brevi, soprattutto quando sono alimentate da una vena varicosa.

Prima si cura e prima guarisce, perdere tempo può compromettere l’esito della cura! 

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